martedì 26 agosto 2008

Al dibattito sulle Terme manca il sindaco Viero

RECOARO. Il primo cittadino assente all’incontro organizzato da Rifondazione Comunista
Al dibattito sulle Terme manca il sindaco Viero

Sul futuro delle Terme di Recoaro il sindaco Franco Viero fa marcia indietro. Prima assicura la sua presenza al dibattito e poi lascia la sedia vuota e non si fa vedere. All’incontro organizzato da Rifondazione Comunista nell’ambito della festa di Liberazione erano rappresentate tutte le forze politiche. Da Giuliano Ezzelini Storti, capogruppo di Rifondazione Comunista, ad Alberto Trivelli, vice coordinatore del PD, e Franco Besco, capogruppo della Lega.
Secondo Ezzelini Storti «il sindaco non se l'è sentita di affrontare un dibattito in un luogo diverso dal Consiglio. In quella sede può comportarsi da padre-padrone zittendo a suo piacimento i consiglieri dell'opposizione. In questa occasione avrebbe dovuto sottostare alle regole del dibattito democratico cui non è abituato». Per Franco Besco «Viero non vuole discutere dell'argomento fonti: non vuole affrontare né la situazione attuale né parlare di come poter uscire da questo stato di cose».
Dall'esponente della Lega è venuto anche un duro attacco a Francesco Casa, presidente della “Terme di Recoaro”: «La responsabilità oggettiva del fallimento del progetto “Due Torri" è di Casa che ha tenuto durante tutta la vicenda un comportamento sconcertante vietando ai componenti del Cda della “Terme” di divulgare i contenuti dell'accordo preliminare. Sinceramente, non so come sia riuscito a convincere della bontà di questa operazione l'assessore regionale alle politiche attive del lavoro Elena Donazzan che, peraltro, è come lo stesso Casa, di Alleanza Nazionale».
Ezzelini Storti ha riservato una stoccata all'amministrazione comunale: «Sono stati investiti in questi anni 5 milioni di euro per Recoaro Mille, zero per le terme. Non c'è stato Consiglio in cui non si sia discusso su qualcosa riguardante Recoaro Mille, sulle fonti non si è mai spesa una parola. Mi risulta che il nome del comune sia Recoaro Terme».
Polemica anche tra i presenti Ezzelini Storti e Trivelli si sono scontrati sull'entrata con azioni proprie del Comune nella “Terme di Recoaro”. L'esponente di Rifondazione ha sottolineato che in Consiglio «avevo proposto che il Comune entrasse con proprie azioni nella Terme e il Pd mi votò contro». Per Alberto Trivelli le cose non stanno così: «Se avessimo assecondato la proposta nei tempi voluti da Rifondazione ci saremmo venuti a trovare in una situazione molto complicata. Era in corso la trattativa con la “Due Torri” e saremmo finiti in questo affare poco trasparente: saremmo stati risucchiati in questa spirale di opacità».
I tre esponenti di Pd, Lega e Rifondazione hanno ribadito i loro progetti per il rilancio delle fonti che, a giudicare dall'interesse suscitato tra la gente, è ciò che sta più a cuore.

martedì 26 agosto 2008 provincia pag. 26

Il Giornale di Vicenza martedì 26 agosto 2008 provincia pag. 26

martedì 5 agosto 2008

Tre in uno

RECOARO Terme in rosso col bilancio a -471 mila euro
Peggiorano i conti della società di gestione dell’impianto, cui si aggiungono le difficoltà con i soci milanesi
Terme in rosso col bilancio a -471 mila euro

Terme sempre più in rosso. Il bilancio della società a fine 2007, ha chiuso con una perdita di 471 mila e 45 euro. Si registra, quindi, un ulteriore peggioramento rispetto al bilancio 2006 che aveva fatto segnare una perdita di 413 mila e 971 euro. I dati emergono dalla deliberazione della Giunta del Veneto del 15 luglio 2008.
Dal documento si evince, inoltre, che l'obiettivo strategico fondamentale, per la società e per il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario, è la costruzione di un centro benessere con due piscine, saune, bagno turco ed ambienti dedicati alle terapie naturali e termali. Il Consiglio di amministrazione della società Terme, dal canto suo, nella relazione sulla gestione di bilancio 2007, considera fondamentale proprio l'accordo con la società milanese “Due Torri" che dovrebbe rilanciare il complesso termale. La “Due Torri" ha già versato 500 mila euro come caparra alla stipula dell'accordo nel giugno 2007. A questi, in dicembre, si sono sommati altri 100 mila euro per ottenere una proroga degli accordi al 30 giugno. Il 30 giugno, però, non è stato stipulato il contratto di appalto tra la “Due Torri" e la “Terme di Recoaro". La cordata milanese ha invece chiesto un'ulteriore proroga al 30 settembre. È così sorto un altro, l'ennesimo problema che complica ancora di più l'affare terme. Si teme infatti che la “Due Torri" possa impugnare il compromesso del giugno 2007.
Questo, per la “Terme di Recoaro, avrebbe un duplice effetto negativo: non poter mettere a bilancio i 600 mila euro già versati e impedire ad altre realtà interessate di farsi avanti. I 600 mila euro rappresenterebbero una boccata di ossigeno di importanza fondamentale, almeno nel breve periodo, visti i conti in rosso. L'affare terme e questo bilancio, dal passivo di circa 471 mila euro, animeranno la seduta del Consiglio comunale in programma questa sera alle 20:30. Il Consiglio è stato convocato su richiesta dei capigruppo dell'opposizione: Gastone Caffini del PD, Franco Besco della Lega e Giuliano Ezzelini Storti di Rifondazione. L'opposizione si aspetta un chiarimento in una sede istituzionale. Il sindaco Franco Viero, stando alle dichiarazioni di Francesco Casa, presidente della “Terme di Recoaro", ha partecipato in prima persona alle riunioni più importanti con la "Due Torri".

di Luigi Cristina
Il Giornale di Vicenza mercoledì 30 luglio 2008 provincia pag. 27

RECOARO Terme, i privati si allontanano i conti piangono
Il Cda ha revocato il preliminare
Terme, i privati si allontanano i conti piangono

Le "Due Torri" sono crollate. Troppo fragili per l'impegno che si erano assunte il 20 giugno 2007: quello del rilancio di Recoaro attraverso una riqualificazione del comprensorio termale. Il sindaco Franco Viero ha comunicato in Consiglio comunale che il CdA della “Terme di Recoaro”, nella seduta del 7 luglio, ha revocato il preliminare di accordo con la società “Due Torri". Per Viero «una conclusione sorprendente e incomprensibile a fronte del versamento di 600 mila euro. La fine della trattativa non rappresenta il fallimento del piano di rilancio. La società “Terme" ha il compito di attuare il piano della Regione per il rilancio di Recoaro».
Nel consiglio è stata approvata con i voti della maggioranza la mozione presentata dal consigliere di maggioranza Antonella Tomasi nella quale si invita «la Regione a sollecitare il Cda della “Terme di Recoaro" a riprendere al più presto le trattative con altri soggetti interessati». Respinta invece quella dell'opposizione che chiedeva al Consiglio «di esprime tramite votazione una richiesta alla Regione perché intervenga in modo da esonerare dall'incarico l'attuale presidente delle terme dott. Casa». L'opposizione, pur in un clima surriscaldato, ha fatto valere le sue ragioni. Per Gastone Caffini del Pd «La Regione deve azzerare l'intero Cda della per manifesta incapacità gestionale e progettuale. L'accordo con la "Due Torri" è stato un'azione da dilettanti allo sbaraglio. Il sindaco, anche in occasione della serata al teatro, ha alimentato assieme a Casa la lacerazione del tessuto sociale recoarese. Le sue colpe sono, per forma, peggiori di quelle di Casa. Le terme sono il problema di Recoaro che è passata, come presenze turistiche, da 109 mila nel 1999 a 58 mila nel 2007».
Franco Besco della Lega chiede che «Il presidente Casa venga esonerato dall'incarico. In occasione dell'accordo preliminare si erano usate parole forti per inibire qualsiasi possibilità di critica. In molti ci abbiamo sperato anche se pochi ci avevano creduto. Contestiamo quel clamore visto poi l'esito della trattativa. I 500 mila euro incassati dalle Terme nel giugno 2007 facevano evidentemente comodo poiché davano ossigeno alle disastrate casse e garantivano lo stipendio a dirigenti e amministratori».
Giuliano Ezzelini Storti di Rifondazione chiede: «dImissioni di Casa, del Cda delle Terme e dell'amministrazione comunale che ha perseverato nel progetto anche quando iniziava a dare segni di cedimento. Il sindaco si è accentrato la gestione di un problema e non lo ha risolto: dovrebbe dimettersi per onestà politica». Per Arnaldo Arnaldi, socialista, «Recoaro ha problemi seri, il primo è costituito dalle fonti. Fonti che si è cercato di risollevare mediante un'azienda incapace». Francesco Casa, presidente della “Terme", dichiara che «La trattativa con la “Due Torri" procede e ci sono concrete possibilità che vada in porto». Qual è la verità?

di Luigi Cristina
Il Giornale di Vicenza

RECOARO Proposte “salva Fonti” dopo l’addio Due Torri
L’opposizione apre “il libro dei sogni” sperando in un rilancio delle Terme
Proposte “salva Fonti” dopo l’addio Due Torri

Dopo il fallimento del progetto “Due Torri s. r. l.", il mondo politico recoarese progetta il futuro del comprensorio termale. Ricette diverse da partito a partito. Antonella Tomasi, capogruppo della lista civica di maggioranza, sostiene che «il Comune ha le mani legate perché non ha azioni della società Terme di Recoaro. Non le abbiamo perché, a metà degli anni '90, il sindaco Giorgio Trivelli non le ha volute. La Regione le aveva offerte ma non si è voluto compartecipare. Adesso non possiamo entrare in casa degli altri, è la Regione che può decidere. Bisogna ripartire dallo studio del Cuoa del 2002 che indicava l'integrazione fra capitale pubblico e privato. Sentiamo che è questo che vogliono sia la Regione che i cittadini».
L'idea di Gastone Caffini, capogruppo di Uniti nell'Ulivo è di «istituire da subito un tavolo, aperto a tutti, con la presenza delle forze politiche, dei commercianti, degli albergatori, degli artigiani di Recoaro. Dovranno partecipare anche l'Assessore regionale al patrimonio, i Consiglieri regionali vicentini, il Presidente della Provincia, i Consiglieri provinciali della vallata, il sindaco di Vicenza, i sindaci della vallata e il Presidente dell'associazione industriali di Vicenza. Occorre unire l'Istituto alberghiero e le Terme per creare un progetto ambizioso il cui culmine è rappresentato da una facoltà universitaria sul termalismo. Far divenire Recoaro parte integrante di quel percorso turistico che si sviluppa a Vicenza con l'arte e sui Colli Berici con l'enogastronomia».
Per Franco Besco, capogruppo della Lega, «bisogna cominciare dalla costruzione del Centro benessere accantonando inizialmente i progetti di ristrutturazione degli immobili. Una volta avviato il centro benessere, Recoaro potrebbe iniziare a richiamare turisti innescando una positiva reazione a catena. Il centro si può realizzare con la collaborazione tra Regione e privati, magari qualche banca. La gestione dovrebbe essere affidata agli albergatori recoaresi, riuniti in una associazione. Della ristrutturazione degli alberghi se ne potrebbero occupare i privati».
Giuliano Ezzelini Storti, capogruppo di Rifondazione, ha la sua soluzione: «Nei prossimi giorni presenteremo la nostra proposta al Comune e alle parti sociali. A grandi linee ciò che pensiamo si debba fare è: basta libro dei sogni , la cabinovia insegna. Il progetto Cuoa è superato dalla crisi economica. Bisogna dire stop al Centro benessere unico alle fonti e puntare su un turismo congressuale e basato sulla salute. Come proposto in passato dal Pd, fare in Regione una legge speciale per Recoaro».

«Troppo rischioso entrare nella s.p.a.»

Giorgio Trivelli, ex sindaco di Recoaro a metà degli anni '90, chiamato in causa da Antonella Tomasi per la mancata acquisizione di azioni della società Terme di Recoaro s. p. a. da parte del Comune, commenta: «All'epoca, e mi pare anche ai giorni nostri, le fonti producevano ogni anno un passivo notevole. Se il Comune avesse acquistato le azioni avrebbe avuto un aggravio d'oneri insostenibile. Le perdite, infatti, vengono ripianate sistematicamente dalla Regione e sarebbe toccato anche al Comune concorrere al ripiano annuale spendendo un sacco di soldi. Recoaro non ce l'avrebbe potuta fare. L'attuale amministrazione poteva acquisire azioni della "Terme" e rimediare alla mia scelta se lo avesse ritenuto utile ma nessuno lo ha fatto. Inoltre, il Comune è rappresentato dall'assessore al bilancio Giancarlo Lora nel CdA delle Terme». L. CRI

di Luigi Cristina
Il Giornale di Vicenza sabato 02 agosto 2008 provincia pag. 28